giovedì 11 dicembre 2014

Cara Anna, ti scrivo...

Allora, io ho deciso. In barba ai consigli più o meno espliciti di fashion blogger, aspiranti tali et similia, io lo faccio e non mi importa se questo mi attirerà critiche, insulti, epiteti e quant'altro. Ho il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di farlo. Cosa? Rivolgere un appello ad Anna Wintour. Da troppo tempo, vedo il buon gusto soffrire e subire violenze e io, da brava paladina della giustizia, non posso restare inerte. Per cui, ecco il mio appello.

Cara Anna,
so che probabilmente non mi leggerai mai o che magari mi leggerai, ma non mi risponderai. O magari leggerai, riderai (so che sai ridere, inutile che dici di no) e commenterai "Taci, Betty!" e tornerai a decidere se il colore della nuova stagione primavera/estate duemilamai sarà il verde sottobosco o il grigio anguilla di mare o l'azzurro cocorita. Sappi che non m'interessa. I don't care. Je m'en foute. Quello che mi interessa è che tu prenda coscienza del crimine che hai commesso nel momento in cui hai sollevato il pollice in su alle scarpe platform. No, perché ti piaccia o no, tu hai approvato l'orrore di tutti gli orrori, hai riportato in auge roba che manco i Cugini di campagna (se non sai chi sono, googla. Ma non ti preoccupare, in Italia non se li fila più nessuno.) o le Spice Girls nei loro momenti peggiori. Seriamente, Anna. Cosa ti passava per la testa in quel momento? Un calo di zuccheri? Un obnubilamento? La nebbia della Padania? I fumogeni del derby Roma-Lazio? Io non capisco. Proprio no. E dire che ti stimo tanto, Annette. Sei un'ammirabile professionista, una dolce e gelida stakanovista. E proprio perché sei gelida, non capisco perché tu abbia voluto dare una chance a quell'ammasso di plastica dura senza colore né sapore. Dimmi, Anna: perché? Va bene che tutti meritiamo una seconda possibilità, ma questo va ogni oltre ragionevole previsione! 
Tu sai cosa hai scatenato, A.? Eh? Lo sai? No. Te lo dico io. Per le strade delle città si vedono solo orde di fantomatiche modaiole con ai piedi queste zattere, nella becera convinzione che facciano fashion victim e quindi figo. In realtà non c'è cosa più oscena di vedere quei composti plastici, simili alle sorprese delle patatine, aggirarsi indisturbati. E non provare a convincermi del contrario, sai? Se davvero fossero di gran moda, tu le porteresti. Cosa che non accade. Quindi, fuffa.
Mi guardo attorno e sembra che tutti i calzolai siano diventanti incapaci di dare una forma alle scarpe. Perché, Anna? Perché svilire una così bella professione? Siamo forse tutti incapaci? Che poi, detto inter nos, non ci si sa neppure camminare. La vendemmia è finita da un pezzo, ma so abbastanza per certo che chi pesta l'uva non porta queste cose. Come la mettiamo, dunque? Può essere che...avrai mica fatto un accordo con le associazioni degli ortopedici? Sai quanta gente ho visto beccarsi una distorsione, nel migliore dei casi era una grave, alla caviglia? Sì che lo sai, monellaccia di una Anna! Tu sei furba. Mica sei tonta come quelle che se tu dici che l'asino vola, ci credono e guardano in cielo, sperando di veder passare un asino con le ali. Eheheh, ti ho capita io, Annarè. Ma ciò non toglie che ti giustifichi e che accetti il tuo crimine. No, a mamma. Devi prenderne atto, fare mea culpa, cospargerti il capo di cenere e dichiarare al mondo intero che hai sbagliato e che no, le scarpe platform, Jeffrey Campell che siano o Windsor Smith o MioNonnoInCarriola, non sono fashion e anzi, sono decisamente e irrevocabilmente out. Fai pollice in giù. Dislike. Il buon gusto, le nostre caviglie e le persone sane di mente come me, che ancora tengono alla Moda e all'Arte, apprezzeranno.
Sempre tua affezionatissima,
Connie





 

 

 


(queste floreali, se non avessero la zattera, sarebbero pure fighe, ndr)





sabato 6 dicembre 2014

Home decor - Christmas edition

Nonostante avessi deciso di optare per uno stile di vita e un modo di pensare - e forse anche di essere - più lento, volto a ritrovare un equilibrio sempre troppo precario, le varie circostanze mi portano ad essere sempre la solita macchina da guerra. Arrugginita, ammaccata, ma pur sempre macchina da guerra. Ragion per cui, tra lezioni, esami più o meno didattici e roba simile, il tempo per il mio piccolo, ma amatissimo blog è diventato sempre più scarso. Questo non significa che non ci abbia pensato, anzi! Ho in mente una serie abbastanza nutrita di post, che vi proporrò man mano, impegni vari permettendo. 
Oggi torno per il primo di una serie di post, tutti natalizi. Ebbene sì, manca pochissimo al Natale, forse l'unica festività che davvero mi piace, e anche quest'anno sono elettrizzata. Non tanto per i regali o le abbuffate, però, quanto proprio per l'aria che si respira. Mi mette allegria vedere tutte quelle lucine accese, gli alberi, babbi Natale e omini di pan di zenzero ovunque, i tetti imbiancati dalla neve. Ah già, dimenticavo che la neve da noi al Sud non esiste. È solo un privilegio che spetta alle regioni più fredde. Da noi a Natale ci son massimo 18-20 gradi! :'( Questo però non mi impedisce di ricreare la magica atmosfera dentro casa (ah, le illusioni!). Addobbi, palline, lucine, collane per il cane (magari vi posto qualche foto di Trudy versione Christmas), tessuti morbidi  e rigorosamente rossi: tutto può aiutare a fare Natale. Ed ecco allora il tema di questo primo post natalizio: decorare a festa il nostro piccolo spazio, in modo da entrare nel mood natalizio anche dentro e magari, perché no, vivere davvero lo spirito del Natale. Ora, non sto qua a dirvi come decorare le vostre case. No. Piuttosto, voglio darvi qualche idea su come rendere più calda e accogliente la vostra dimora.
Per fare Natale basta davvero poco. Una coperta patchwork, una ghirlanda all'ingresso, una biscottiera a tema, un'alzatina colma di palline per l'albero, dei cuscini per il divano del vostro salotto, una decorazione a muro fatta con le lucine, una candela particolare, un vassoietto pieno zeppo di Ferrero Rocher (*-*). Come vedete, anche quella che può sembrare una sciocchezza può cambiare l'aspetto della nostra casa e vestirla per le festività, purché però a tema, non pacchiana e soprattutto, che sia in sintonia con lo stile degli altri complementi d'arredo. In questi giorni, i negozi pullulano di questi accessori e reperirli è davvero facile, così come è altrettanto facile costruirseli da sé. Il web, e Pinterest in particolare, pullulano di idee carinissime che anche le più ciompe come me possono realizzare. Per cui, gambe in spalla e via a decorare la nostra casa!
Prima di lasciarvi con una serie di idee tutte natalizie che spero apprezzerete quasi quanto me, vi domando: come addobbate generalmente la vostra casa per il Natale? Quale spazio preferite decorare e perché? Sono curiosa di leggere le vostre risposte. :)
Alla prossima, :)
Connie


 








 







 



 



 



 










sabato 27 settembre 2014

Slow.


   



 



    


Aria frizzante, brezza leggera che gonfia le tende dell'appartamento, finestra spalancata su un piccolo balcone. Un tavolino imbandito per la colazione, profumo di croissant appena appena sfornati e caffè che si mescola al profumo dell'amore. Un piccolo fiore adorna il tavolino. Vista Tour Eiffel.
Oggi vorrei trovarmi qui. Vivere ad andamento lento, senza fretta, con calma. Unico obiettivo della giornata: ritrovare sé stessi, il proprio equilibrio interiore per poi ripartire completamente da zero con una nuova carica e un nuovo spirito. E possibilmente, anche una nuova testa. 





venerdì 22 agosto 2014

The Very Inspiring Blog Award

Nulla fa più piacere di ricevere un regalo, lo sappiamo. Quando poi questo regalo è una dimostrazione di stima, il regalo è ancor più gradito. Per cui, sono felicissima del regalo fattomi da Alessia B, che vi consiglio assolutamente di seguire, la quale mi ha assegnato questo fantastico premio. 




Ecco qui le regole:
• Ringraziare la persona che ti ha nominato;
• Elencare le regolare e visualizzare il premio;
• Condividere 7 fatti su di te;
• Nominare altri 15 blog e lasciare un commento per fargli sapere che sono stati nominati;
• Mostrare il logo del premio sul tuo blog e seguire il/la blogger che ti ha nominato.

Veniamo quindi ai sette fatti su di me! :D

1) Ho scelto di studiare Giurisprudenza all'età di tredici anni. Sì, avete capito bene: tredici. Sognavo e tutt'ora sogno di fare il magistrato, anche se non nego che mi piacerebbe anche sperimentare l'avvocatura. Adoro ficcanasare in nome della giustizia e questo è senz'altro una delle ragioni che mi hanno spinto verso questa scelta.
2) Quando ero piccola, sognavo di fare l'oncologo (ambiziosa, la signorina! :D ), ma la mia incapacità nel sopportare la morte dei pazienti, mi ha fatto desistere. Questa è anche una delle ragioni per cui oggi sono estremamente sensibile in tema di tumori.

3) Adoro i cani, da che mi ricordi ne ho sempre avuto uno. Tuttavia, il mio grande amore rimane Trudy, incrocio di labrador nero che ho adottato al canile ormai sette anni fa. Come dico sempre, ci siamo scelte a vicenda. Infatti, quando andai al canile la prima volta, lei scappò dal suo box per fiondarsi sotto i miei piedi e mi guardò con un'espressione - che tutt'ora fa -  che sapeva di "Portami con te, te ne prego!". Non seppi resistere e da allora siamo inseparabili. Nulla mi sa rendere felice come la sua presenza e il suo sguardo.
4) Semmai dovesse essere considerato un hobby, il mio è la passione per le serie tv americane e britanniche. Ne sono dipendente fino alla nausea, ne guardo non so quante e di qualsiasi genere. Quando mia mamma si lamenta per questa mia fissazione, la giustifico con un "Non è una perdita di tempo, mamma. Sto studiando inglese!". :D
5) Credo di averlo già detto in qualche post precedente, ma....fosse per me, vivrei di soli cookies! 
6) Ho praticato pattinaggio artistico per un paio di anni, salvo poi smettere a causa di un infortunio al ginocchio. Tuttavia, rimane uno dei miei sport preferiti e credo che sia il più elegante e liberatorio. Nel corso degli anni, mi sono invaghita anche del nuoto (ah, Michael Phelps!) e della ginnastica artistica.
7) Sogno di girare il mondo, in particolar modo di rivoltare da cima a fondo Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna e Francia. Adoro la cultura anglosassone e in qualche modo, la sento mia. Non chiedetemi perché, ma forse è dovuto al fatto che a quattro anni sapevo l'alfabeto inglese e non quello italiano! :D

E veniamo alle nomination! :)


Con la valigia sempre in mano (so che sei già stata nominata, ma tu sei veramente inspiring to me! :D :* )

Banana e cioccolato
Te lo dice Patalice 

dana. 
Effe 
Life, Laugh, Love and...Lulu 
Crazy Cat Ladies 
Piccolo Spazio Vitale 
S in Fashion Avenue 
Make up...e non solo
Spritz e Pannolini 

The smell of friday 
Tiratela di Meno! - Il Fashion Blog che non è snob 
TheChicWay
EffyLondonLifeStyle


Tuuuutto per voi, che leggo sempre con immenso piacere! :)Grazie ancora ad Ale :)
xxx

Connie

mercoledì 13 agosto 2014

My weekly 5 Pin Picks.

Parliamoci chiaro: Pinterest è diventata una sorta di droga, almeno per me. Non riesco a staccare gli occhi dalle immagini di case, abiti, crafts, quotes e cretinate varie che mi si parano davanti. E, cosa ancora più grave, è che pigio il tasto "pin it" senza alcuna dignità! :O Qualcuno mi aiuti!
Così, conscia del mio problema e della mia forma di dipendenza, ho deciso di condividere con voi - un po' come fanno gli alcolisti anonimi -  ogni settimana, i cinque Pin che ho amato di più. Se i cinque pin settimanali non dovessero bastarvi e avete voglia di curiosare fra i magici e quantomai disparati gusti di Connie o, più eroicamente, volete Conniezzarvi, seguite il badge di Pinterest che trovate sulla sinistra, accanto a quello di Instagram. ;)
E veniamo dunque ai miei primi five Pin Picks.

1.


Per quanto infantile possa sembrare, c'è un qualcosa di estremamente liberatorio nella foto di questo cucciolo che non posso non amarla. Sentirsi sempre così, con il vento tra i capelli (nel suo caso, tra le orecchie, ndr), respirando l'aria del mare e godendo il calore di un tiepido, non afoso!, sole: è così che mi piacerebbe vivere. Inalando massicce dosi di libertà.


2.

 

Se un giorno dovessero dirmi: "Puoi nutrirti di un cibo soltanto. Quale scegli?", la mia risposta sarebbe inevitabilmente "I cookies!". Datemi un piatto, una biscottiera, un vassoio, quel che vi pare, pieno zeppo di questa bontà tutta americana e io sarò felice. Potrei anche perdonare un torto subito! Assaporare l'impasto, far sciogliere il cioccolato in bocca e gustarne fino all'ultima briciola, sentirne l'odore quando sono in forno, vi assicuro che nulla appaga di più di un paio di questi biscotti. Che poi, chiamarli "biscotti" è oltremodo riduttivo. Comunque sia, è ovvio che tra i miei 5 Pin Picks non potevano mancare loro. God bless the cookies! 


3.

 

Kate Middleton. Serve dire altro? 




4. 




Non chiedetemi perché, ma questo outfit mi piace da matti. Semplice, ma allo stesso tempo non banale, risponde perfettamente alla mia concezione di abbigliamento estivo. Fresco, di buon gusto e attuale. E poi, da amante delle righe, non potevo non innamorarmi di questa gonna.


5.


 


Last, but not least, una delle mie immagini preferite in assoluto. Chi, come me,  è amante delle serie tv, e più nello specifico di Pretty Little Liars, capirà il senso di quest'immagine e soprattutto capirà perché siamo ossessionati dai messaggi di -A. Ragion per cui, non potevo non riportare almeno una immagine dello show più contorto e confusionario del series world. E poi, mettete che -A prende di mira anche me? No way!

Bene, amiche e amici blogger, per questo post è tutto. Ci risentiremo presto (salve future minacce di -A! :D ). Ne approfitto per augurarvi un buon Ferragosto e godetevi le vacanze! Noi invernaioli stiamo per tornare! :D
xxx

Connie

giovedì 31 luglio 2014

Sinceramente parlando...

Amiche blogger, torno con un post velocissimo con il quale voglio invitarvi a leggere un articolo che ho appena letto - e stra- apprezzato!!! -  sul sito www.blogdilifestyle.it . Troverete il link a fine post. Perché l'ho apprezzato, condiviso e adorato? Perché rispecchia appieno lo spirito di questo blog allorquando si parla di moda. "Va bene la moda, ma il buon senso, il buon gusto e la decenza prima di tutto". Ricordate? Lo scrivo spesso, forse anche troppe volte, lo ammetto, ma davvero la vista e anche l'idea stessa di ragazzine e donne che si svergognano in nome di una quantomai passeggera ed effimera moda, mi fa venire i brividi e mi mette a disagio. Senza trattenervi ancora, vi lascio alla lettura del post, che trovate qui .
Ne approfitto per fare i complimenti alla sua autrice, Anita Casalino, della quale ho letto vari post e articoli e apprezzo non soltanto lo stile di scrittura, ma anche e soprattutto il pensiero.
Un abbraccio,

Connie





lunedì 28 luglio 2014

AIL + Cruciani, insieme per la vita.

Care amiche e amici all'ascolto - anzi, alla lettura -, salve! Mentre l'estate procede imperterrita tra un nubifragio e l'altro e il mare diventa un miraggio anche per chi in una città di mare ci vive, come la sottoscritta, noi blogger siamo qui a contarci le ultime tendenze fescion in fatto di moda, viaggi, bellezza et similia, nella speranza che tutti questi consigli potremo a breve metterli in pratica. Così, mentre attendiamo un timido raggio di sole estivo, anzi attendete, perché io sono notoriamente un'amante dell'inverno, lasciate che vi parli di un'iniziativa alla quale possiamo tutti prender parte.
Sono abbastanza certa che voi tutti conosciate l'AIL, l'associazione italiana contro le leucemie, linfomi e mielomi che si occupa non soltanto di promuovere la ricerca scientifica, al fine di individuare nuove cure contro queste gravissime patologie, ma anche e soprattutto di fornire assistenza ai pazienti e ai loro familiari, specie durante il periodo di degenza. Personalmente, ho avuto modo di "sperimentare" l'operato dei volontari AIL e posso assicurarvi che i malati, anche con un semplice sorriso o una piccola accortezza, ne traggono immenso beneficio. Come saprete, l'associazione si finanzia interamente grazie al contributo spontaneo di cittadini, banche e aziende (tutti conosciamo le raccolte fondi avviate in prossimità del Natale e della Pasqua, con la vendita delle stelle di Natale e delle uova di cioccolata). Fra i tanti, tantissimi sostenitori dell'AIL, vi è una delle aziende italiane più note e amate nel settore della moda, ossia Cruciani C. Dal 2012, Cruciani C ha avviato una partnership con l'AIL, proprio al fine di sostenere l'attività della stessa. In particolare, grazie all'iniziativa "IL FILO", Cruciani C ha prodotto un braccialetto rosso, costituito da tanti nodini, il cui ricavo è interamente devoluto all'Ail, "per stringere insieme i nodi della solidarietà".


 



 


L'iniziativa ha riscontrato un certo successo e, anche per questo, l'azienda italiana ha deciso di creare ulteriori modelli da aggiungere a questa speciale collezione. In occasione del Natale 2012, infatti, Cruciani ha realizzato un bracciale "Stella", in cui, accanto ai nodini del bracciale "Il filo", ha affiancato una stella di Natale. Tuttavia, questo modello era una sorta di limited edition, quindi non credo sia ancora reperibile, a meno che qualche sede AIL non lo abbia ancora.

  

Ma la collaborazione non finisce mica qua! Per l'estate 2014, Cruciani C a AIL tornano ancora in campo, questa volta con dei bellissimi braccialetti blu in due versioni, uno semplice con i nodini della solidarietà "classici", l'altro con una barca a vela. In foto, i dettagli.


 

  


Come potete leggere dalla locandina, i braccialetti sono disponibili presso le sezioni AIL (trovate l'elenco qui ) oppure sul sito www.ail.it . Il costo dei bracciali è di 7 euro per quello semplice, sia rosso che blu; 10 euro per quello con la barca a vela. Io personalmente sono in attesa dei miei blu, così da affiancarli al filo rosso. :D 
È un piccolo gesto, magari per noi anche insignificante, ma che per chi vive la malattia in prima persona, riveste un'importanza non indifferente. Chi vi scrive, ha visto gli occhi di quei pazienti, soprattutto bambini, e può testimoniare la necessità - e anche l'urgenza - non soltanto di trovare cure che sconfiggano definitivamente la malattia, ma soprattutto di sostenere chi, quotidianamente, si adopera per portare ai pazienti sollievo e conforto. Quindi ragazze, che dirvi di più? Belli son belli, fashion son fashion, sono pure buoni, quindi uniamoci per stringere questi piccoli nodini della solidarietà. Perché se è vero che ci sono nodi che vanno sciolti (vedi quelli dei capelli ), è altrettanto vero che ci sono nodi che vanno uniti e se noi andiamo in vacanza, la malattia purtroppo no. Aiutiamoli e aiutiamoci! :)
Ultimo appunto: per chi volesse ottenere ulteriori informazioni sull'associazione, sulle attività e sulle sedi, può consultare il sito www.ail.it oppure la pagina Facebook AIL Associazione Italiana contro le Leucemie-Linfomi ONLUS .
Un abbraccio,

Connie


P.S.: Colgo l'occasione per fare un grosso in bocca al lupo alle tante e tanti Antonella, Sofia, Arianna, Melissa, Andrea, Christian, Giuseppe, Claudia che, in ogni angolo d'Italia e del mondo, si trovano a fronteggiare questo mostro. A loro voglio dire: non siete soli! Ce la farete, ce la faremo! 







sabato 19 luglio 2014

5 UNfashion trends.

Ora che la sessione estiva è finita - Deo gratias! -, posso tornare a bazzicare da queste parti in assoluta spensieratezza e soprattutto, con il dovuto sarcasmo che mi contraddistingue e che prima sfogavo imperterrita sui libri. Tanto premesso, veniamo a noi. La ritrovata libertà mi ha portato a guardarmi meglio intorno e a cogliere alcuni a dir poco obbrobri modaioli (ma siamo sicuri che siano poi così fashion?) che si aggirano per le vie della città, sui social, sui blog e sulle pagine delle riviste. Giusto per contenere l'iperacido - il Maalox non lo regalano mica, eh! - ne ho individuati cinque che non mi vanno giù neppure con il succitato farmaco. Vediamoli.

1. CROP TOP.



Inutile che stia qui a darvi una descrizione tecnica di cosa sia un crop top. Tutte lo sappiamo, tutte ne siamo più o meno consapevoli. Bene. Più o meno tutte, appunto. Ora, sante donne, per quanto io vi voglia bene, vi stimi e vi apprezzi, lasciate dirmelo: non siete, anzi non siamo Cara Delevingne o Miranda Kerr o qualsiasi altra super modella figa dal ventre piatto e senza seno che volete. Non lo siamo affatto, prendiamone atto. Abbiamo la pancetta, i rotolini e un seno prosperoso e ma menomale, deve essere così! Però, ragazze mie, proprio per questo, il crop top lasciamolo ai manichini e noi teniamoci il buon gusto. Anche perché, parliamoci chiaro: se lo mettete la sera e sciaguratamente prendete un colpo d'aria, la sciatica il giorno dopo mica la prende il crop top! 


2. SANDALI BIRKENSTOCK.

 


Queste per intenderci. Noti anche per essere un must tra i turisti tedeschi nell'accoppiata col calzino bianco. No, dico: ma siamo seri? Abbiamo denigrato per anni le Dr. Scholl e adesso ce ne veniamo fuori con queste...cose? Queste sarebbero di moda? Con mille modelli di calzature a nostra disposizione - non siamo mica come i maschietti che devono optare per i soliti due/tre modelli accettabili -, noi scegliamo giusto queste? Enzo e Carla, pensateci voi!



3. FRANGE.


  

Premessa: non le odio completamente, ma alcuni modelli sono talmente tamarri e fatti male che me le rendono indigeste. Esempio: su alcuni vestiti fanno molto charleston, anni '20, Grande Gatsby, il che è tutto molto bello e artistico. Poi ci sono quelle sulle borse, sulle collane, sui costumi che invece fanno molto novella Pocahontas che nella fuga è incespicata in un roveto che le ha ulteriormente sfrangiato l'outfit. Ecco, queste non le concepisco e vi spiego il perché: anche il mio gatto riesce a fare delle frange strepitose su qualsiasi cosa tocchi. Peccato, però, che se esco con quelli, sembro veramente reduce dall'assalto di un branco di leoni - mi mancherebbe solo qualche taglietto sul viso e il look sarebbe perfetto -; se invece esco con una borsa da almeno 60 euri con le frange, sono improvvisamente di moda. Ah, la coerenza, questa sconosciuta!


4. CULOTTES (per uscire di casa, ndr).


 


Anche qui, il discorso è analogo a quello fatto per il crop top, solo che stavolta riguarda la parte inferiore del nostro corpo. Con la cellulite, le smagliature, gambe poco toniche e grande gluteo non esattamente al top, siamo davvero sicure di volere indossare questo capo in città e non esclusivamente al mare o, al limite, in camera da letto? E che poi mi domando (quante domande, Connie! Sei proprio pesante!!!): perché usare queste cose e non un più comodo e fashion paio di shorts? Senza contare la seccatura del doversi depilare in toto ogni volta che si ha l'intenzione di indossarli. Viva la praticità!

5. JEFFREY CAMPBELL.


  

Qui mi odierete in molte, già lo so, ma tant'è. Dunque, di grazia, spiegatemi questo scempio, quest'orrore della mente umana cos'ha di bello o di modaiolo o di fashion. Ve ne prego, perché io proprio non ci arrivo. Ci ho provato, ma proprio non colgo. Anche in questo caso, Dr. Scholl ci aveva pensato anni luce fa, ma nessuno lo degnò mai di attenzione. Perché? Personalmente, le trovo orribili, mi sanno di scarpone ortopedico - con il dovuto rispetto per chi, purtroppo per circostanze non felici, si trova costretto a doverle indossare -. Oltre al fatto che sono impraticabili! Qualche giorno fa, ho visto una ragazza indossare il modello della foto in alto e...bè, sembrava che i triceratopi fossero ritornati. Anzi, per essere più precisa, sembrava un triceratopo che pestava l'uva. Dopo aver visto la povera quasi cadere per colpa di queste oscenità, mi sono convinta che oltre ad essere esteticamente ed oggettivamente brutte, sono anche delle armi di distruzione di caviglie, di malleoli, di tibia e perone. Onde per cui, operando un bilanciamento di interessi tra l'incolumità pubblica e il comune senso della moda, ritengo prevalente il primo. ...Scusate, lapsus da giurista. :D

Bene, ragazze adorate, il mio sfogo sull'unfashion in circolazione è terminato. Cosa ne pensate, siete d'accordo oppure pensate che vi siano altri scempi modaioli in circolazione? Sparate a zero!! Ci tengo comunque a precisare che il post è fatto con ironia, semplicemente per manifestare un mio personalissimo parere, per cui nessuno/a si senta punto/a o criticato/a. Massimo rispetto per il senso dello stile di tutti.
Che il buon gusto sia con voi! :)

Connie





lunedì 7 luglio 2014

La bellezza.

"Ho ascoltato la musica, ho respirato il giorno, ho cercato di imprimere le cose nella mia mente. Cose come passeggiare per il quartiere, e guardare le case e i giardini e gli alberi pieni di colore, e avere la sensazione che ciò sia sufficiente per essere felici." (Noi siamo infinito)

Cerco la bellezza ovunque. La cerco negli alberi, nei fiori, nel cielo, nel mare, nell'orizzonte, nei suoi occhi, nei suoi baci, nei suoi abbracci, tra le pagine dei libri (!!! Rinchiudetemi!), nelle azioni più stupide e insignificanti di ogni giorno, in una parola, nei passanti, negli occhi degli extracomunitari appena sbarcati e che da dietro la recinzione guardano la libertà. La cerco negli odori, nelle foto, nei colori, nei giochi, nei bambini, negli innamorati, nella musica, in una risata, nelle strette di mano, nei sorrisi, nelle lacrime, nelle feste del mio cane, negli anziani e nei loro sguardi dolci ma severi, nelle storie di vita. L'ho cercata e l'ho trovata. A volte l'ho trovata per caso. L'ho trovata in una corsia d'ospedale, l'ho trovata in Antonella, nei suoi dodici anni, la sua folta chioma rossa e la sua vocina delicata. Lei che dall'alto dei suoi - ripeto - dodici anni, mi ha insegnato cos'è la vita, ma quella vita lei non la potrà più vivere, l'ha potuta soltanto sognare. L'ho trovata in Arianna, mia piccolissima compagna di viaggio con un immensa energia, nella sua pelle diafana, nei suoi "Consuelo, mi racconti una storia?" prima di andare a dormire e nella sua bellissima inconsapevolezza di quanto male avrebbe dovuto soffrire. Quanta bellezza che ho scorto lì! 
Quanta bellezza che c'è nel mondo e nei suoi abitanti. La bellezza è ovunque, in (quasi) ciascuno di noi, in ogni luogo e in ogni essere animato e inanimato. Cambiare gli occhi, prospettiva, inebriarsi di bellezza, senza lasciare che il male, il brutto, la cattiveria possano sconvolgere le nostre anime, le nostre coscienze o anche solo il nostro umore. Ecco, questo per me significa essere felici. Questo, soprattutto, significa essere forti. 

Connie

venerdì 4 luglio 2014

Strong Connie.




Prendere nota. Dovrebbero mancarmene una o due.
Tutto sommato non sto messa male, via. Strong (non stronz! Quello lo sono già. :D ) Connie sta arrivando.
xxx

giovedì 19 giugno 2014

Get the look: Nina Dobrev

Premessa: questo blog, ma credo sia già chiaro, nasce non come fashion blog né come beauty blog né come *aggettivo-qualsiasi-in-inglese* blog. Nasce come un blog e basta, ossia come uno spazio in cui la sua autrice, alias la sottoscritta, scrive tutto quello che le passa per la testa, senza ma e senza se, senza nessuna etichetta e nessun topic ben specifico. Ecco perché, se l'ultima volta vi ho parlato dei miei ricordi scozzesi, oggi ritorno per parlare e scrivere di moda. Qual è il comun denominatore? Nessuno, appunto. W la schizofrenia!
Bando alle ciance, oggi voglio proporvi un look di un'attrice che a me piace tantissimo, ossia Nina Dobrev. Chi come me è appassionato di telefilm, la ricorda nel ruolo (duplice? triplice?) di Elena Gilbert/Katherine Pierce/Non-ricordo-l'altro-personaggio in The Vampire Diaries. Chi invece non dovesse conoscerla, vi basti sapere che, oltre ad essere bellissimissima, è anche bravissimissima, specie quando deve inscenare dei piagnistei senza fine che, a guardarli, piangi pure tu senza nemmeno accorgertene. Tanto detto, veniamo subito all'outfit. 





Non so esattamente in che occasione Nina l'ha sfoggiato, ma devo ammettere che è stato amore a prima vista. Ok, la dico tutta: è amore con tutto il suo guardaroba. Nina ha un gusto impeccabile, sia che si tratti di grandi eventi, sia che si tratti di uscire per andare a comprare i cetrioli ed è impossibile non amare i suoi abiti. Perché mi ha colpito questo in particolare, allora? Semplice. L'ho trovato perfetto per una giornata in ufficio, per una riunione, per un appuntamento di lavoro o anche per un'uscita con il partner. Non è troppo impegnativo, ma nemmeno banale o scontato. È come se dicesse "Sono semplice, ma di classe. E sono anche strafiga". Vediamo allora come accaparrarci questo outfit.




Day&Night Crochet

Skirt - Clutch - Top - Shoes - Skirt


Il punto forte dell'intero outfit è la gonna bianca di crochet, che qui vi ho proposto in due modelli, entrambi molto belli. Tuttavia, ho apportato delle modifiche alla mise di Nina, rendendola più estiva. Infatti, mentre lei ha scelto come pezzo superiore un golf/felpa con le maniche a  3/4, io vi propongo un top nero con parte superiore trasparente, effetto vedo-non vedo (che qui non si vede, ma vi assicuro che c'è!). A completare l'outfit, décolleté nera in vernice di Zara (ah, se adoro quel modello!!!), bag bianca per il giorno e nera con inserti leopardati per la sera. Accessori semplici, ma di grande effetto, come il punto luce con la perla e i bangles swarovski. 
Varianti. Un'alternativa carinissima e di gran tendenza sono gli shorts, sempre in crochet e che potete trovare in numerosissimi negozi, specie online (uno su tutti, Topshop). Secondo me, gli shorts rendono l'insieme molto più giovanile e frizzante, mentre la gonna dà senz'altro un tocco più classy. Se poi volete proprio emulare l'outfit di Nina, sempre su Topshop trovate una felpina molto, molto simile e che ben ci starebbe con una di queste due gonne.
Bene, ragazze. Vi lascio con le solite domande di rito, ossia cosa ne pensate, se lo indossereste, cosa cambiereste.
Vi abbraccio tutte,
Connie

sabato 24 maggio 2014

Scots memories.

Ci sono giorni, come questi, in cui la mia mente naviga (forse un po' più del solito!) e, fra una pagina di diritto dell'Unione Europea e l'altra, evoca immagini che sono impresse nella mia mente a ferro e fuoco. Ricordi di almeno due anni fa, ma che sembrano freschi di giornata. Così, eccomi a ripensare a quel simpatico bed and breakfast che ogni mattina mi divertivo ad osservare, mentre percorrevo la strada che dall'appartamento mi portava all'università (30 minuti ogni mattina!!!). Era fatto di quei mattoncini scuri, tipici dell'architettura britannica, e al suo interno le mura erano ricoperte da una polverosa carta da parati con delle rose stampate. C'erano dei piattini appesi alle pareti e dei piccoli tavoli affiancavano le enormi finestre che davano sulla strada. Un'allegra e vispa nonnetta, anche lei tipicamente inglese e probabilmente la proprietaria del B&B, passava tra i tavoli, intratteneva i suoi ospiti mentre questi consumavano la loro colazione. La ricordo con la sua gobba nascosta sotto un golf rosa, che faceva pendant con le rose della carta da parati, i suoi capelli corti argentei e i suoi occhiali rotondi. Mi piaceva osservarla ogni mattina perché mi metteva di buonumore, mi trasmetteva la quotidianità di un paesino della Scozia, piccolo ma mai banale. Ricordo ogni angolo di St. Andrews, ogni profumo, ogni suono, ogni sapore. Ricordo le lunghe, stancanti, ma sempre meravigliose camminate tra quelle straduzze che sembravano uscite da un dipinto; ricordo le case, maestose di giorno, spettrali la notte; ricordo l'odore dell'erba bagnata; ricordo il sapore del fish and chips e anche del chicken and chips (dopotutto, bisogna essere alternativi ovunque si vada!); ricordo i tanti cani che incontravo ogni giorno e con i quali puntualmente mi fermavo a giocare sotto lo sguardo divertito dei loro padroni; ricordo la facilità con cui gli scozzesi uscivano di casa non appena vedevano un raggio di sole e in men che non si dica, si riversavano dal gelataio, per godere di quell'attimo di felicità; ricordo il giorno dei free hugs e di come abbracciai quella ragazza sconosciuta, ma simpatica; ricordo la piazzetta nella quale sostavamo per consumare il nostro pranzo, un banalissimo sandwich; ricordo l'urlo dei corvi e dei gabbiani quando ti vedevano con del cibo in mano; ricordo il ceilidh (si legge "chili" ed è un tipico ballo scozzese. Per altre info, clicca qui) e tutta la fatica e il divertimento che c'è dietro; ricordo i muffin, i pretzel enormi, i bomboloni, i caffè consumati per strada; ricordo con simpatia il tipo di Costa (una sorta di Starbucks, ma più buono, ndr) che cercava di fare conversazione anziché servirmi il mio muffin; ricordo il locale in cui si incontrarono William e Kate; ricordo la discoteca, Tesco il supermercato, il taxi che mi portò a casa mezza ubriaca e la gentilezza del tassista; ricordo i sorrisi degli scozzesi, la loro disponibilità, la loro cortesia e anche la loro pazienza; ricordo la maestosità di Edimburgo e la modernità di Glasgow, la bellezza algida delle Highlands e quella calda, accogliente di Pittenweem; ricordo il castello di Mary Stuart, i giardini curati, fioriti, freschi, le pecore che pascolavano nelle campagne (fa molto scenario bucolico, lo so, ma giuro che era bellissimo!); ricordo i gatti dietro le finestre delle case, il cognome della famiglia sulla porta al posto del numero civico; ricordo le case tutte colorate; ricordo l'immenso campo da golf; ricordo la mia camera e la tv perennemente accesa sui canali radio. Ricordo tutto della Scozia e ogni volta che ricordo, mi rendo conto di non esserne sazia, di volerla scoprire ancora, di scorgere altri ed ignoti lati di un Paese affascinante. E soprattutto, mi rendo conto di quanto mi manchi tutto quello che avevo lì, sebbene l'abbia avuto per pochissimi giorni. Così, mentre ripenso a queste immagini vivide e fervide nella mia mente, sorrido e ne godo del ricordo che mi trasmettono, riscopro la felicità e la spensieratezza. Salvo poi abbassare lo sguardo e ritrovarmi davanti il libro di UE. Vaffanculo a te, università e ai tuoi interminabili esami! 












martedì 20 maggio 2014

Smile and laugh.

Ridere. Il suono di una risata. Quella risata. Una risata che ti entra dentro, ti avvolge, ti conquista e non ti molla più. Sono poche le risate così. La sua, però, è una di quelle. Ti riempie il cuore come nient'altro su questa terra. La amo e la ascolterei dal mattino alla sera, senza interruzioni. O meglio, forse la interromperei per dire una scemenza qualsiasi che la provochi. Per far scattare la sua, basta poco. Una battuta sarcastica, una favoletta inventata su due piedi, una cretinata per smorzare la tensione. Inventerei la qualunque pur di sentire quel suono. Non ha un suono qualunque, no. A tratti mi ricorda il carnevale, altre una spiaggia affollata d'estate, altre volte una canzone lenta, ma allegra, serena, di quelle che ascolti quando hai bisogno di apprezzare il gusto della vita. È un suono che non puoi descrivere; lo puoi soltanto apprezzare come apprezzi un gelato il 15 di Agosto. Ecco perché inventerei di tutto per di sentirlo. Forse perché so che dietro quella melodia c'è molto di più. C'è il divertimento, la paura, la preoccupazione, l'ansia, l'allegria effimera, la gratitudine, l'amore. C'è la vita. C'è tutto. C'è un mondo che altrimenti non potresti mai conoscere, nemmeno se ti sedessi a tavolino e iniziassi a parlarci insieme per finire tra cent'anni. No. Dietro certe risate si nasconde tutto e la sua è una di quelle. Forse è per questo che ne sono innamorata. Si può essere innamorati di una risata? A costo di sembrare da ricovero, io dico di sì. E se ti innamori della risata, è la fine. Sei automaticamente innamorato di quella persona. E io lo sono. 




lunedì 12 maggio 2014

Sei soluzioni anti-stress

Quando mi si nomina Maggio, io penso solo una cosa: Esami, che significa Stress. E allora ecco che si rende necessario trovare uno spazio fra le mille mila pagine, i mille mila appunti e mille mila codici, per staccare la spina e rigenerare il cervello. Operazione non sempre semplice, lo ammetto, specie a ridosso dei giorni prima. Ma tant'è. Ci provo ugualmente, nella speranza di poter arrivare all'esame in condizioni fisiche e psichiche ottimali. Come? Innanzitutto, allontanandomi dai libri per un giorno intero ogni settimana, per dedicarmi ad attività più o meno salutari. In secondo luogo, mai e dico MAI studiare il giorno prima dell'esame. In quelle 24 ore i libri non devono esistere. L'unica cosa che conta è rimettermi/si in sesto almeno fisicamente, il che vuol dire un bel bagno caldo o una doccia rigenerante [ovviamente più lunghi del solito] , shampoo, smalto, insomma: solo ed esclusivamente cura della persona. Infine, la mattina dell'esame fare l'unica cosa che mi ricarica veramente: ascoltare musica. Cuffiette, volume semi-alto (ancora non sono sorda, grazie al cielo!), Linkin Park, Pitbull, Britney, Will.I.Am., Nicki e compagnia bella a palla. Questa è la routine classica. Ma cosa succede nelle settimane precedenti? Cosa fare quando si è troppo stressati e continuare a studiare/lavorare non è più produttivo. Ecco qui sei attività che - almeno con me funzionano e se funzionano con i miei livelli di stress!!! - permettono di allentare la tensione. 

1 - CONTATTO CON LA NATURA 



Senz'altro l'attività che più di ogni altre consente di riappacificarsi con il mondo e con il proprio cervello. Che sia una corsa al parco o una semplice passeggiata sul lungomare, poco importa. L'importante è cercare il contatto con la natura, guardarsi intorno, fare dei grandi respiri, osservare i colori, percepire gli odori, i suoni e riscoprire la bellezza che ci circonda, ma che spesso e volentieri dimentichiamo. Una volta tornati a casa ci sentiremo immediatamente in pace con il mondo e, in fondo, anche con noi stessi.

2 - VIAGGIARE PER LA CITTA'




Sì, esatto: viaggiare per la propria città. Direte voi: ma stai fuori? No, assolutamente. Provate a camminare per la vostra città e guardarla con occhi diversi, come se fosse la prima volta in quel posto. Scoprirete scorci, luoghi, locali, modi di fare e di dire nuovi. Come fare? Basta, ancora una volta, soffermarsi due secondi di più e riempirsi di curiosità per quel che ci circonda. Io ci ho provato e ho ottenuto dei risultati straordinari. Non è infatti un mistero che io non vada molto d'accordo con la mia natia città. Un giorno, però, mentre aspettavo il bus, mi sono voltata verso il mare e ho visto questo. Sì, proprio quello che vedete nella foto. Sono rimasta intontita e imbambolata per un bel po'. Non riuscivo a credere a quanta bellezza avessi sotto gli occhi da 22 anni a questa parte e quante volte l'abbia sempre disprezzata. Da quel momento, il rapporto tra me e la mia città è cambiato. Certo, finché apprezzerò un po' di gente - non tutta, sia chiaro! -  ce ne vorrà, ma intanto comincio ad apprezzare quello che mi circonda. 


3 - INTRATTENERSI CON IL PROPRIO AMICO A 4 ZAMPE



Camminare, giocare, rotolarsi sul parco poco importa. Quel che conta è passare del tempo con il proprio cane e soprattutto, godersi quei minuti passati assieme. Se c'è una cosa che mi riempie il cuore, è vedere il mio cane correre dietro la pallina per poi riportarmela o più semplicemente vederla correre verso di me, senza un perché preciso. Che ci crediate o no, il cane è davvero il migliore amico dell'uomo e quale modo migliore per rigenerarsi, se non trascorrendolo con il proprio migliore amico? No, non sono pazza. Provate e poi fatemi sapere. ;)

4 - TELEFILM A PERDERE



Da amante spassionata di telefilm, non potevo non annoverare tra i miei 5 modi per rilassarsi i telefilm. Grey's Anatomy, Revenge, Devious Maids, Reign, Skins, Gossip girl, New Girl solo per citarne alcuni. Ce n'è l'imbarazzo della scelta e ognuno ci porta in un modo a parte. Certo, il ritorno alla normalità poi è traumatico - voglio dire, non tutte saremo Cristina Yang o Serena Van Der Woodsen - ma sognare non costa nulla e per un attimo, anzi per 45 minuti, dimentichiamo i nostri motivi di stress. Anzi, vi dirò: a volte, riusciamo a trovare anche nuove soluzioni ai nostri problemi.

5 - COLTIVARE UN HOBBY



Probabilmente la più scontata ed è anche per questo che l'ho inserita. Però, però, c'è un però. Vogliamo mettere l'effetto distensivo che ha preparare un dolce o una pizza? O lo scrivere un diario? O ancora leggere un libro, fare una, cento, mille fotografie? Tutte attività classiche, ma che la nostra mente e il nostro fisico apprezzano. Quindi, date giù di pennelli, penne, matite colorate, cucchiai di legno, libri, concimi, colla, adesivi e tutto ciò che serve per il vostro hobby preferito.

6 - VOLONTARIATO

 

La più nobile e arricchente di tutte. Dedicare il proprio tempo a chi ne ha veramente bisogno è qualcosa che ti ripaga come nient'altro su questa terra. Provare per credere. Spesso ci lamentiamo, a torto o a ragione, delle nostre difficoltà e dei nostri problemi e ci lasciamo trascinare verso una sorta di vortice senza fine. Basta, però, guardare un bimbo in ospedale, un anziano in una casa di cura o anche un tossicodipendente che cerca di riappropriarsi della propria vita, per capire quanto piccoli e fragili siamo e quanto bisogno c'è del nostro sorriso e della nostra forza. Dopo un'ora passata in compagnia di queste MERAVIGLIOSE persone, il nostro stress sarà senz'altro ridimensionato.

Carissime, per questa volta è tutto. Vi chiedo: cosa fate voi di solito per allentare stress e tensione? Adottate una di queste opzioni oppure ne avete delle altre?
Vi aspetto,
Connie