giovedì 11 dicembre 2014

Cara Anna, ti scrivo...

Allora, io ho deciso. In barba ai consigli più o meno espliciti di fashion blogger, aspiranti tali et similia, io lo faccio e non mi importa se questo mi attirerà critiche, insulti, epiteti e quant'altro. Ho il diritto, ma anche e soprattutto il dovere di farlo. Cosa? Rivolgere un appello ad Anna Wintour. Da troppo tempo, vedo il buon gusto soffrire e subire violenze e io, da brava paladina della giustizia, non posso restare inerte. Per cui, ecco il mio appello.

Cara Anna,
so che probabilmente non mi leggerai mai o che magari mi leggerai, ma non mi risponderai. O magari leggerai, riderai (so che sai ridere, inutile che dici di no) e commenterai "Taci, Betty!" e tornerai a decidere se il colore della nuova stagione primavera/estate duemilamai sarà il verde sottobosco o il grigio anguilla di mare o l'azzurro cocorita. Sappi che non m'interessa. I don't care. Je m'en foute. Quello che mi interessa è che tu prenda coscienza del crimine che hai commesso nel momento in cui hai sollevato il pollice in su alle scarpe platform. No, perché ti piaccia o no, tu hai approvato l'orrore di tutti gli orrori, hai riportato in auge roba che manco i Cugini di campagna (se non sai chi sono, googla. Ma non ti preoccupare, in Italia non se li fila più nessuno.) o le Spice Girls nei loro momenti peggiori. Seriamente, Anna. Cosa ti passava per la testa in quel momento? Un calo di zuccheri? Un obnubilamento? La nebbia della Padania? I fumogeni del derby Roma-Lazio? Io non capisco. Proprio no. E dire che ti stimo tanto, Annette. Sei un'ammirabile professionista, una dolce e gelida stakanovista. E proprio perché sei gelida, non capisco perché tu abbia voluto dare una chance a quell'ammasso di plastica dura senza colore né sapore. Dimmi, Anna: perché? Va bene che tutti meritiamo una seconda possibilità, ma questo va ogni oltre ragionevole previsione! 
Tu sai cosa hai scatenato, A.? Eh? Lo sai? No. Te lo dico io. Per le strade delle città si vedono solo orde di fantomatiche modaiole con ai piedi queste zattere, nella becera convinzione che facciano fashion victim e quindi figo. In realtà non c'è cosa più oscena di vedere quei composti plastici, simili alle sorprese delle patatine, aggirarsi indisturbati. E non provare a convincermi del contrario, sai? Se davvero fossero di gran moda, tu le porteresti. Cosa che non accade. Quindi, fuffa.
Mi guardo attorno e sembra che tutti i calzolai siano diventanti incapaci di dare una forma alle scarpe. Perché, Anna? Perché svilire una così bella professione? Siamo forse tutti incapaci? Che poi, detto inter nos, non ci si sa neppure camminare. La vendemmia è finita da un pezzo, ma so abbastanza per certo che chi pesta l'uva non porta queste cose. Come la mettiamo, dunque? Può essere che...avrai mica fatto un accordo con le associazioni degli ortopedici? Sai quanta gente ho visto beccarsi una distorsione, nel migliore dei casi era una grave, alla caviglia? Sì che lo sai, monellaccia di una Anna! Tu sei furba. Mica sei tonta come quelle che se tu dici che l'asino vola, ci credono e guardano in cielo, sperando di veder passare un asino con le ali. Eheheh, ti ho capita io, Annarè. Ma ciò non toglie che ti giustifichi e che accetti il tuo crimine. No, a mamma. Devi prenderne atto, fare mea culpa, cospargerti il capo di cenere e dichiarare al mondo intero che hai sbagliato e che no, le scarpe platform, Jeffrey Campell che siano o Windsor Smith o MioNonnoInCarriola, non sono fashion e anzi, sono decisamente e irrevocabilmente out. Fai pollice in giù. Dislike. Il buon gusto, le nostre caviglie e le persone sane di mente come me, che ancora tengono alla Moda e all'Arte, apprezzeranno.
Sempre tua affezionatissima,
Connie





 

 

 


(queste floreali, se non avessero la zattera, sarebbero pure fighe, ndr)





sabato 6 dicembre 2014

Home decor - Christmas edition

Nonostante avessi deciso di optare per uno stile di vita e un modo di pensare - e forse anche di essere - più lento, volto a ritrovare un equilibrio sempre troppo precario, le varie circostanze mi portano ad essere sempre la solita macchina da guerra. Arrugginita, ammaccata, ma pur sempre macchina da guerra. Ragion per cui, tra lezioni, esami più o meno didattici e roba simile, il tempo per il mio piccolo, ma amatissimo blog è diventato sempre più scarso. Questo non significa che non ci abbia pensato, anzi! Ho in mente una serie abbastanza nutrita di post, che vi proporrò man mano, impegni vari permettendo. 
Oggi torno per il primo di una serie di post, tutti natalizi. Ebbene sì, manca pochissimo al Natale, forse l'unica festività che davvero mi piace, e anche quest'anno sono elettrizzata. Non tanto per i regali o le abbuffate, però, quanto proprio per l'aria che si respira. Mi mette allegria vedere tutte quelle lucine accese, gli alberi, babbi Natale e omini di pan di zenzero ovunque, i tetti imbiancati dalla neve. Ah già, dimenticavo che la neve da noi al Sud non esiste. È solo un privilegio che spetta alle regioni più fredde. Da noi a Natale ci son massimo 18-20 gradi! :'( Questo però non mi impedisce di ricreare la magica atmosfera dentro casa (ah, le illusioni!). Addobbi, palline, lucine, collane per il cane (magari vi posto qualche foto di Trudy versione Christmas), tessuti morbidi  e rigorosamente rossi: tutto può aiutare a fare Natale. Ed ecco allora il tema di questo primo post natalizio: decorare a festa il nostro piccolo spazio, in modo da entrare nel mood natalizio anche dentro e magari, perché no, vivere davvero lo spirito del Natale. Ora, non sto qua a dirvi come decorare le vostre case. No. Piuttosto, voglio darvi qualche idea su come rendere più calda e accogliente la vostra dimora.
Per fare Natale basta davvero poco. Una coperta patchwork, una ghirlanda all'ingresso, una biscottiera a tema, un'alzatina colma di palline per l'albero, dei cuscini per il divano del vostro salotto, una decorazione a muro fatta con le lucine, una candela particolare, un vassoietto pieno zeppo di Ferrero Rocher (*-*). Come vedete, anche quella che può sembrare una sciocchezza può cambiare l'aspetto della nostra casa e vestirla per le festività, purché però a tema, non pacchiana e soprattutto, che sia in sintonia con lo stile degli altri complementi d'arredo. In questi giorni, i negozi pullulano di questi accessori e reperirli è davvero facile, così come è altrettanto facile costruirseli da sé. Il web, e Pinterest in particolare, pullulano di idee carinissime che anche le più ciompe come me possono realizzare. Per cui, gambe in spalla e via a decorare la nostra casa!
Prima di lasciarvi con una serie di idee tutte natalizie che spero apprezzerete quasi quanto me, vi domando: come addobbate generalmente la vostra casa per il Natale? Quale spazio preferite decorare e perché? Sono curiosa di leggere le vostre risposte. :)
Alla prossima, :)
Connie