sabato 24 maggio 2014

Scots memories.

Ci sono giorni, come questi, in cui la mia mente naviga (forse un po' più del solito!) e, fra una pagina di diritto dell'Unione Europea e l'altra, evoca immagini che sono impresse nella mia mente a ferro e fuoco. Ricordi di almeno due anni fa, ma che sembrano freschi di giornata. Così, eccomi a ripensare a quel simpatico bed and breakfast che ogni mattina mi divertivo ad osservare, mentre percorrevo la strada che dall'appartamento mi portava all'università (30 minuti ogni mattina!!!). Era fatto di quei mattoncini scuri, tipici dell'architettura britannica, e al suo interno le mura erano ricoperte da una polverosa carta da parati con delle rose stampate. C'erano dei piattini appesi alle pareti e dei piccoli tavoli affiancavano le enormi finestre che davano sulla strada. Un'allegra e vispa nonnetta, anche lei tipicamente inglese e probabilmente la proprietaria del B&B, passava tra i tavoli, intratteneva i suoi ospiti mentre questi consumavano la loro colazione. La ricordo con la sua gobba nascosta sotto un golf rosa, che faceva pendant con le rose della carta da parati, i suoi capelli corti argentei e i suoi occhiali rotondi. Mi piaceva osservarla ogni mattina perché mi metteva di buonumore, mi trasmetteva la quotidianità di un paesino della Scozia, piccolo ma mai banale. Ricordo ogni angolo di St. Andrews, ogni profumo, ogni suono, ogni sapore. Ricordo le lunghe, stancanti, ma sempre meravigliose camminate tra quelle straduzze che sembravano uscite da un dipinto; ricordo le case, maestose di giorno, spettrali la notte; ricordo l'odore dell'erba bagnata; ricordo il sapore del fish and chips e anche del chicken and chips (dopotutto, bisogna essere alternativi ovunque si vada!); ricordo i tanti cani che incontravo ogni giorno e con i quali puntualmente mi fermavo a giocare sotto lo sguardo divertito dei loro padroni; ricordo la facilità con cui gli scozzesi uscivano di casa non appena vedevano un raggio di sole e in men che non si dica, si riversavano dal gelataio, per godere di quell'attimo di felicità; ricordo il giorno dei free hugs e di come abbracciai quella ragazza sconosciuta, ma simpatica; ricordo la piazzetta nella quale sostavamo per consumare il nostro pranzo, un banalissimo sandwich; ricordo l'urlo dei corvi e dei gabbiani quando ti vedevano con del cibo in mano; ricordo il ceilidh (si legge "chili" ed è un tipico ballo scozzese. Per altre info, clicca qui) e tutta la fatica e il divertimento che c'è dietro; ricordo i muffin, i pretzel enormi, i bomboloni, i caffè consumati per strada; ricordo con simpatia il tipo di Costa (una sorta di Starbucks, ma più buono, ndr) che cercava di fare conversazione anziché servirmi il mio muffin; ricordo il locale in cui si incontrarono William e Kate; ricordo la discoteca, Tesco il supermercato, il taxi che mi portò a casa mezza ubriaca e la gentilezza del tassista; ricordo i sorrisi degli scozzesi, la loro disponibilità, la loro cortesia e anche la loro pazienza; ricordo la maestosità di Edimburgo e la modernità di Glasgow, la bellezza algida delle Highlands e quella calda, accogliente di Pittenweem; ricordo il castello di Mary Stuart, i giardini curati, fioriti, freschi, le pecore che pascolavano nelle campagne (fa molto scenario bucolico, lo so, ma giuro che era bellissimo!); ricordo i gatti dietro le finestre delle case, il cognome della famiglia sulla porta al posto del numero civico; ricordo le case tutte colorate; ricordo l'immenso campo da golf; ricordo la mia camera e la tv perennemente accesa sui canali radio. Ricordo tutto della Scozia e ogni volta che ricordo, mi rendo conto di non esserne sazia, di volerla scoprire ancora, di scorgere altri ed ignoti lati di un Paese affascinante. E soprattutto, mi rendo conto di quanto mi manchi tutto quello che avevo lì, sebbene l'abbia avuto per pochissimi giorni. Così, mentre ripenso a queste immagini vivide e fervide nella mia mente, sorrido e ne godo del ricordo che mi trasmettono, riscopro la felicità e la spensieratezza. Salvo poi abbassare lo sguardo e ritrovarmi davanti il libro di UE. Vaffanculo a te, università e ai tuoi interminabili esami! 












13 commenti:

  1. Beh ma almeno l'hai vissuto e hai dei bei ricordi, pensa a chi non si è mai mosso da casa!!
    Il free hug proprio mi mancava!
    Don't Call Me Fashion Blogger
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    1. Assolutamente sì! Il free hug ti spiazza sia quando lo vedi che quando li abbracci ahahahah

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  2. Che bellissimo racconto, e quanti ricordi, la scozia ti è rimasta nel cuore vero?
    Alessia
    THECHILICOOL
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    Kiss

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  3. Ma lo sai che hai fatto tornare in mente anche a me la settimana che ho trascorso ad Edimburgo (prima vacanza da sola con gli amici, tra l'altro)?
    Hai riassunto proprio bene le caratteristiche della Scozia, si vede che ti è piaciuta proprio tanto! :)
    Baci!
    S
    http://s-fashion-avenue.blogspot.it/

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    1. Aaaah Edimburgo! Quanto vorrei ritornarci! Sì, ho amato tutto della Scozia ed anche per questo vorrei ritornarci. :)

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  4. Complimenti, amo il modo in cui scrivi!
    Le descrizioni sono fantastiche, mi sembrava di essere lì con te :D
    non sono mai stata in Scozia purtroppo :(

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    1. Grazie, che bel complimento! :)
      appena puoi (e vuoi), facci un salto. È una terra meravigliosa. :D

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  5. Mi piacciono sempre i tuoi racconti Connie, sono sicura che un giorno ti leggerò in una libreria ^_^ dai che geografia umana l'ho studiata anche io (ben due esami!!)
    In bocca al lupo!

    Lo stile di Artemide

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    1. Ahahahah Addirittura in una libreria? :'D Quanto sei buona!
      Crepi il lupo e grazie.

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  6. Bellissimo racconto, si percepisce la gioia di aver vissuto momenti indimenticabili. Ahhh la Scozia! Prima o poi la visiterò :D !

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